Faccio tutto questo perché SONO IN MISSIONE.
Esatto, la mia è una missione.
Sono figlio di un vivaista e per più di 30 anni ho visto mio padre uccidersi di lavoro, spaccarsi la schiena sotto il sole cocente per 12 o anche 14 ore al giorno.
E così ho fatto anch’io.
Ricordo ancora quando tornavo a casa dalla mia ragazza dopo il lavoro completamente distrutto.
Facevo una doccia veloce e mi sedevo a tavola per cenare.
A volte mi capitava addirittura di far fatica ad alzare il bicchiere per bere a causa del dolore lancinante che infilzava costantemente le mie spalle.
Subito dopo cena andavo a riposarmi e il mattino seguente alle 6 del mattino mi facevo aiutare dalla mia ragazza ad alzarmi dal letto…
... e questo ciclo si ripeteva ogni giorno.
Tutt’ora vedo miei colleghi costretti a farsi infiltrazioni ogni mattina per poter lavorare.
Ecco che, dopo aver passato tutto questo e dopo aver visto soffrire così tanto le persone che come me fanno il mio stesso lavoro, la mia missione si palesa in una singola domanda: